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REGGISENO HI-TECH ANTICIPA L'ASPETTO DEL SENO RIFATTO

Inserito il 18-02-2014 alle ore 17:54:03 - Autore:

Ormai non si compra più niente a scatola chiusa, si ha bisogno di vedere, toccare, provare. La stessa regola varrà da oggi in poi anche per quelle donne che decidono di rifarsi il seno, ma vorrebbero verificare prima dell'intervento quale sarà l'aspetto finale che raggiungeranno con la mastoplastica.
Il chirurgo plastico milanese Gianluca Campiglio ha infatti presentato una metodica innovativa per far vedere alle pazienti in anticipo come apparirà il loro seno dopo che il bisturi e il silicone sono entrati in azione.
La tecnica, inedita in Italia fino ad oggi, si chiama “BioDynamic” e consiste in una simulazione pre-intervento del risultato finale dell'operazione, realizzata tramite un computer, un reggiseno ipertecnologico e una maglietta elasticizzata da far indossare alla paziente.
In pratica il chirurgo fa spogliare la candidata all'operazione e le prende le misure, proprio come  un sarto, valutando, ad esempio, le distanze tra la mammella e la clavicola o tra i due capezzoli; fatto questo il medico inserisce i tanti dati raccolti in un computer che elabora un modello di protesi da impiantare, che corrisponda non solo alle specifiche esigenze e richieste di ogni donna, ma anche alla fisiologia della persona. La protesi così disegnata viene realizzata e inserita all'interno di uno speciale reggiseno che le signore indossano e che coprono con una maglietta elasticizzata specificamente studiata per interagire col reggiseno e far vedere alle donne quale sarà l'aspetto del loro seno rifatto.
Il dott.Campiglio, che ha presentato la metodica BioDynamic nel suo studio di Milano, ricorda come nessuno vorrebbe acquistare un vestito importante o un automobile costosa senza prima averli potuti provare e applica lo stesso concetto alle operazioni di chirurgia estetica.
Questa considerazione parte anche dal fatto che una donna che decide di modificare l'aspetto del proprio decolletè ci pensa molto bene su prima di affidarsi al chirurgo estetico: in Europa soltanto una donna su 4 che richiede un parere medico sulla mastoplastica decide poi di sottoporsi all'operazione, e questo dopo avere chiesto in media 4 o più opinioni professionali. Insomma, ci si riflette parecchio prima di decidere se cambiare o meno il proprio aspetto e comunque tutte le donne vorrebbero sapere prima dell'intervento come appariranno dopo averlo subito.
A questo proposito afferma il dott.Campiglio: “Le normali tecniche di simulazione digitale davano un quadro del tutto ipotetico di quello che sarebbe stato il risultato. In pratica, la maggior parte di questi programmi non sono niente di più che rappresentazioni artistiche, visto che non possono calcolare né la fisiologia dell'individuo né l'anatomia interna. Il sistema BioDynamic, invece, consente non solo misurazioni accurate, ma anche una simulazione reale di quello che sarà il risultato". La metodica BioDynamic, diffusissima negli Stati Uniti, si affaccia ora nel nostra paese e sono ancora pochi i chirurghi estetici che la praticano.
Nonostante la nuova tecnica, ci sono dei passi consueti da compiere prima di effettuare una mastoplastica.
Tutto inizia con una visita tradizionale per valutare la salute della paziente e l'opportunità dell'intervento. Poi la donna viene fatta spogliare e il chirurgo comincia un accurato set di misurazioni assistite dal computer.
"Il programma ti guida passo a passo a rilevare una serie di dati biometrici: distanza tra le mammelle, distanza tra capezzolo e clavicola, e così via - elenca Campiglio - Possiamo essere molto accurati con centinaia di misurazioni. Nel frattempo cominciamo a farci un'idea di che tipo di protesi possiamo impiantare e di quale sarà il risultato finale".
Il sistema BioDynamic, effettuate e valutate tutte le misurazioni, è in grado di indicare al medico quale tipo di protesi usare e di quale dimensione finale. Così basta prendere dal kit accluso al programma uno speciale simulatore in elastomeri di silicone (sizer), e farlo indossare nel reggiseno speciale a cui va sovrapposta la maglietta elastica. Il gioco è fatto: la paziente vede come sarà e può decidere, con cognizione di causa, se operarsi o se accontentarsi dei doni di madre natura.
“Questo nuova metodologia – spiega la dott.ssa Stefania Bucher, Primario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS di Roma – è innovativa almeno per 3 motivi importanti: innanzitutto rivoluziona il rapporto medico-paziente, facendo di quest’ultima un soggetto attivo e partecipativo nell’approccio all’intervento. In secondo luogo è un metodo che consente di far comprendere alla paziente che si può ottenere un risultato calibrato sulle specificità strutturali della paziente, in quanto soggetto "unico”. Inoltre è una metodologia che permette di valutare il risultato al quale l’intervento mira, riducendo al minino e riportando su un piano di realtà le aspettative della paziente”.
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Professore a contratto presso la scuola di specializzazione chirurgia plastica, ricostruttiva e estetica Università Cattolica del Sacro Cuore Roma. Il dr. Borghini Gabriele si occupa di chirurgia plastica, ricostruttiva e di chirurgia estetica, quindi, d'interventi di chirurgia estetica del seno, viso e corpo




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