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ATTENZIONE AL BOTULINO

Inserito il 13-02-2014 alle ore 17:47:21 - Autore:

Ormai da diverso tempo è diffuso l'uso, in chirurgia estetica, della tossina botulinica per riempire le rughe del viso, ma bisogna fare molta attenzione quando si sceglie di sottoporsi a questo trattamento.
Lo ricorda l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) in una circolare spedita ai medici, nella quale si ricorda che la tossina botulinica è un vero e proprio medicinale e dunque va usato seguendo le necessarie avvertenze.
Le reazioni avverse al botulino sono rare ma possono essere anche molto gravi: generalmente sono causate dalla diffusione della tossina in aree del corpo lontane dal sito di iniezione e possono provocare debolezza muscolare difficoltà di deglutizione.
L'Aifa sottolinea inoltre che bisogna prescrivere il botulino con estrema prudenza a quei pazienti che hanno sofferto o soffrono ancora di patologie neurologiche e che i vari farmaci con tossina botulinica disponibili  in Italia (Botox, Dysport, Neurobloc e Vistabex) non sono uguali e perciò non possono essere usati a discrezione del paziente, che è invece tenuto a rivolgersi a medici esperti che sappiano informarlo dei rischi connessi all'iniezione botulinica.
All'Aifa sono giunte, infatti, diverse segnalazioni di reazioni avverse da botulino da parte del servizio di farmacovigilanza del ministero della Salute. Il botulino è risultato essere usato non solo per ridurre le rughe verticali fra le sopracciglia (zona per la quale il trattamento è autorizzato), ma anche sul resto del viso e sul collo, in quantità superiori alla norma e con applicazioni ripetute a intervalli di tempo inferiori a quelli permessi.
Tuttavia non è solo responsabilità dei pazienti se il botulino viene usato in questa maniera, ma anche dei medici: il chirurgo estetico belga Koenraad De Boulle, della Aalst Dermatology Group, ha pubblicato uno studio sulla rivista “Pharmacotherapy” nel quale afferma chiaramente che si possono ottenere ottimi risultati estetici iniettando la tossina botulinica sulle rughe alla radice del naso e della fronte, sulle zampe di gallina, le naso-labiali, delle labbra, delle guance e del collo nonché su vari tipi di asimmetrie del volto.
In America l'uso del botulino per ridurre le rughe è l'intervento estetico più effettuato, con oltre 4 milioni di persone che lo hanno provato nel solo 2008, come comunica l'American Society of Plastic Surgeons, associazione dei chirurghi plastici d'oltre oceano.
Anche in Italia questo trattamento sta aumentando, con quasi 100mila richieste all'anno.
Stanno aumentando inoltre le società che producono la tossina botulinica: oltre allo storico prodotto Vistabex della Allergan, ora si sono messe sul mercato anche le aziende Solstice Neurosciences (Stati Uniti), la Ipsen (Inghilterra), la Merz (Germania) e la Medy-tox, casa farmaceutica coreana che commercializza il suo prodotto in Nord Africa, Russia, Messico ed Europa dell'Est; infine il Lanzhou Institute cinese copre i mercati asiatici e sudamericani.
Il chirurgo De Boulle ricorda che i prodotti non sono interscambiabili fra loro, in quanto differiscono per quantità di tossina contenuta, purificazione, potenza, efficacia, durata e migrazione del prodotto in aree diverse da quella di iniezione, evento che può causare effetti indesiderati anche gravi. Ma la questione investe anche la sicurezza dei farmaci: quelli prodotti in America e in Europa sono testati scientificamente e giudicati clinicamente sicuri, mentre per le tossine botuliniche cinesi e coreane mancano studi clinici pubblicati su riviste scientifiche.
I ricercatori della Cranley Clinic di Londra e alcuni specialisti di Santa Monica, in California, hanno recentemente confrontato i due prodotti con tossina botulinica più usati al mondo, il botox e il dysport, in uno studio su 62 pazienti quarantenni pubblicato sul “Journal of American Academy of Dermatology”.
Le differenze emerse tra i due preparati non erano piccole: dopo tre mesi dall'iniezione il 77% di chi era stato trattato col botox conservava l'effetto estetico desiderato, mentre la percentuale scendeva al 59% fra coloro a cui era stato iniettato il dysport.
Purtroppo è facile che i farmaci botulinici a buon mercato si diffondano in vari paesi ed è poi difficile risalire al farmaco iniettato dopo il manifestarsi degli effetti indesiderati.
Così la pensa la dottoressa Marcella Ribuffo, dirigente medico dell'Idi (Istituto Dermopatico dell'Immacolata) di Roma, che porta anche una sua testimonianza su una paziente di 38 anni, la quale inizialmente presentava un eritema resistente con febbre altissima, disturbi alla deglutizione e arrossamenti nei punti in cui era stata iniettata la tossina. La signora ne aveva ricevute due dosi a distanza di un paio di mesi. La febbre della paziente resta tuttora molto alta e resistente ad antibiotici e cortisone, la patologia è evoluta in una dermatomiosite (gli anticorpi attaccano i muscoli), ci sono ancora difficoltà nel deglutire. I dottori stanno trattando al signora con le immunoglobuline, ma non possono pronunciarsi sull'evoluzione del quadro clinico. I medici sono preoccupati dal fatto di non sapere di che marca sia il botulino iniettato alla paziente e non possono individuare la sostanza precisa alla fonte della forte reazione avversa perchè non c'è letteratura scientifica in merito.
Dunque, se proprio ci si si vuol iniettare il botulino per distendere le rughe, bisogna diffidare al massimo dei prodotti a basso costo, privilegiando quelli noti e sperimentati in Italia.
Fondamentale è, inoltre, rivolgersi a uno specialista esperto e affidabile.
La dermatologa e farmacologa milanese Velia Colombo, che ha trattato con successo una paziente andata in shock anafilattico, spiega che è importante recarsi in studi medici dove siano presenti farmaci d'emergenza e dottori capaci di riconoscere ai primi sintomi una reazione avversa e fronteggiarla adeguatamente. Alcune donne effettuano le iniezioni botuliniche nei centri estetici e poi si recano dal chirurgo per lo stesso trattamento senza rivelargli che lo hanno già subito.
Per la Colombo è indispensabile conoscere la tossina da iniettare sia per la somministrazione successiva di altri iniettivi sia per sapere cosa fare in caso di reazioni avverse. Nonostante ciò solo lo 0,8 per cento dei medici mostra al paziente la confezione del filler che sta per iniettare, e soltanto il 5,2 per cento dei pazienti chiede di saperne di più, secondo una indagine condotta dalla Physician Coalition for Injectable, gruppo di medici affiliato alle maggiori società scientifiche americane di chirurghi plastici e oculisti (Asaps, Aafprs e Asoprs).
Queste stesse società hanno redatto una serie di norme-guida da ricordare sempre bene, tra le quali citiamo le seguenti raccomandazioni: rivolgersi solo a medici qualificati e opportunamente formati sull'uso di fillers e botulino; scegliere solo iniettivi autorizzati esclusivamente per uso estetico e non prodotti autorizzati per altri scopi e adattati per uso cosmetico; rifiutare farmaci definiti “generici” o “sostitutivi” degli originali; informarsi sul contenuto di fiale e boccette prima di farsele iniettare; non accettare prezzi stracciati o sconti notevoli; non farsi iniettare i prodotti a casa, in occasione di meeting e manifestazioni, alle feste, nelle Spa, alle terme, dal parrucchiere e in altri luoghi non medici; non scegliere mai di impulso, ma informarsi prima a fondo su caratteristiche, effetti, durata nel tempo, precauzioni e rischi del farmaco; avvisare il medico di eventuali trattamenti estetici già effettuati.
Insomma attenzione, ragionevolezza e cautela possono aiutare tutte le signore che vogliono apparire più giovani a non avere brutte sorprese.
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Professore a contratto presso la scuola di specializzazione chirurgia plastica, ricostruttiva e estetica Università Cattolica del Sacro Cuore Roma. Il dr. Borghini Gabriele si occupa di chirurgia plastica, ricostruttiva e di chirurgia estetica, quindi, d'interventi di chirurgia estetica del seno, viso e corpo




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